24.2.13

Le donne serpente e un quartetto di Haydn

 Lo scorso venerdì sera, intorno alle 18.30, davanti a un piccolo affezionato pubblico, anche se a mio parere insufficiente rispetto alla qualità dell'intervento, si è avviato la terza serie di "lezioni" di Franco Pezzini, dedicate alle "donne pericolose", ovvero, come scrive Franco: «Lilith, Medusa, Empusa, Lamia»
Si trattava della lezione introduttiva quindi un primo tentativo di abbozzare una definizione di «Femmina letale» così come appariva nella letteratura e nello spettacolo. Partendo quindi da un'ampia e interessante analisi del romanzo La tana del verme [o del serpente] bianco, ultima e discussa opera di Bram Stoker, e della rappresentazione cinematografica fattane da Ken Russell siamo salpati verso l'esame delle donne/serpente nella tradizione e nella cultura, toccando soggetti disparati come Turandot - figura presentata come "orientale", ovvero una cinese con un cognome chiaramente persiano -, Theda Bara - anagramma di Arab Death [morte araba] e nome originale Theodosia Burr Goodman [sic]- divenuta  prima vamp(ira) della tradizione cinematografica, esempio di «donna dissoluta e tentatrice che si diverte a rendere gli uomini suoi schiavi, sbarazzandosene una volta che si è conquistata la loro devozione», alla Medusa nella sua accezione etnologica di benefica dea dei serpenti, al matriarcato teorizzato da Bachofen fino alla Lamia di John Keats, alla Lilith della tradizione ebraica e ad Aura, figlia dell'imperatore Ming... Quasi tre ore di volo che ci ha felicemente introdotti al tema, tema che sarà ripreso e approfondito venerdì 8 marzo, con l'incontro dedicato a Lilith.
Il prossimo venerdì 1 marzo sarà invece ancora dedicato al Dracula di Stoker e in particolare ai personaggi di Renfield - interpretato tra gli altri da un eccellente Tom Waits nel Dracula di Bram Stoker - e del dottor Seward del manicomio di Carfax Abbey. A guidarci per l'occasione Alessandro Defilippi, psichiatra e scrittore. 



Ma oggi è anche domenica, giorno da più di un anno dedicato alla musica. 
Ed è anche il giorno delle elezioni.  
Così, estraggo volentieri un brano dal doppio CD Joseph Haydn, Meisterwerke zum kennenlernen (Joseph Haydn, Capolavori da conoscere), il secondo movimento del quartetto per l'imperatore, che sono particolarmente contento di presentare, anche perché sono certissimo di fare un piccolo dispetto ai troppi bagonghi che si candidano a guidare l'Italia nei prossimi anni. 
Buon ascolto a tutti!

  

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