5.6.13

Un peccato o una follia


È da un po' di tempo che non presento più quello che accade sul blog ALIA Evo. È un blog cresciuto, a questo punto, che riesce a viaggiare con le proprie forze. I lavori per il nuovo ALIA sono partiti e questo dovrebbe dargli le forze e il motivo per sopravvivere. Solo che...
Sì, sono ancora soltanto io a scrivere su ALIA Evo. Mancano ancora i contributi degli altri autori. Nel caso qualcuno si fosse dimenticato come accedere ad ALIA Evo o se qualcuno intendesse farlo, mi avvisi, qui o su AE o scrivendo a massimo[dot]citi[at]fastwebnet[dot]it. Tra le altre possibilità del blog esiste quella di "invitare utenti", una routine che, se attivata, dovrebbe garantire (spero) a chi lo desidera di postare interventi sul blog. 
Nel frattempo, e in attesa di altri contributi, ho postato un intervento un po' particolare. O un po' folle, se vogliamo. Mi spego: finora ho contribuito alle narrazioni di ALIA semplicemente inviando un racconto entro i termini previsti ma senza provare a discuterne prima. Ieri mattina, mentre facevo altro (poi spiego che cosa), ho trovato il tempo per buttare giù un intervento dove presento tre possibili tracce per il mio racconto per il prossimo ALIA. È stato un modo per impegnarmi, credo, più che un modo per vantare alcunché. O almeno lo spero. 
«Tzé. Eddillo che volevi stupire il colto e l'inclita. E i quattro gonzi che passano di là. E di qua.»
NO. Per una volta voglio provare a smentire la vocina che sento insistentemente provenire dentro di me. Mi piace l'idea che, almeno in linea di principio, l'antologia sia "aperta" fino al punto da ammettere i lettori anche nella cucina del racconto. Il che serve, detto per inciso, a spazzolare via tutte le possibili scemenze sul genio al lavoro. Sono un semplice scrivente con alcune personali fissazioni e qualche passione, ve li presento nudi e crudi, se ne avete voglia ditemi qualcosa. Anche "trovane un'altra", magari.

Quello che stavo facendo ieri mattina (e che continuerò a fare tra poco) ha a che fare con la mia attuale professione di microeditore piemontese. Finora i poco più di una trentina editori piemontesi aderenti al comitato spontaneo si sono scambiati messaggi per e-mail. Durante una delle ultime riunioni si è però pensato di creare un blog dove pubblicare i messaggi rivolti agli editori e una pagina FB con la medesima funzione. Forte della mia trabocchevole competenza (?) ho quindi creato il blog: 


e, con il fondamentale aiuto di mia figlia, la pagina FB:

Non chiedo a nessuno di fiondarsi sul blog e sulla pagina. Si tratta di messaggi e allegati sostanzialmente professionali e forieri di profondissima noia per chi non è un editore o un burocrate. Ma se vi capita, almeno per gettare un occhio o dire un "mi piace", non farà male a nessuno e farà sentire noialtri un po' meno soli. Qualcuno sul proprio blog parla di "Barbonismo digitale", ecco, consideratelo un tipico esempio. 


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