17.4.15

Un piccolo viaggio nel passato


Qualche giorno fa ho acquistato uno scanner. Un Epson V370 Photo, comprato a un prezzo più basso di un 20% perché l'unico scanner in tutto Mediaworld del Lingotto e quindi esposto. 
No, non ho comprato lo scanner per recuperare foto di famiglia ma semplicemente perché sto cercando un sistema per recuperare il testo del mio secondo romanzo.  Interamente dattiloscritto. E parzialmente ribattutto con un programma del Paleolitico e una stampante del Cretaceo. Ahimé.
Secondo romanzo perché del primo, scritto troppi anni fa, è meglio non parlare mentre il secondo è il punto più o meno terminale della lunga storia della Corrente. E a questo punto non sarebbe male recuperarlo.
Ho provato lo scanner, pagato 2,07 € / mese ad Adobe per trasformare i file in .pdf creati dallo scanner in file .rtf, inserito la prima pagina e...


Questo è il risultato utilizzando lo scanner come immagine. 
Ma nel caso del passaggio da file .pdf e file .rtf...

 
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Il risultato è, come dire, piuttosto discutibile. 
O, per meglio dire, sostanzialmente inutilizzabile. 
Certo, il testo non è tutto così, ci sono parti stampate meglio, un pochino più leggibili, ma non troppo. 
D'altro canto non mi sembrava particolarmente importante avere una stampa di alta qualità, all'epoca. E comunque non avevo soldi da spendere per un nastro nuovo, né per la stampante né per la macchina da scrivere.   
Faccio una prova con un mio racconto pubblicato in Fata Morgana 12, misteriosamente scomparso nel corso dello sgombero della libreria e disponibile unicamente in forma stampata. 


strada, vuota e spaccata da profonde incrinature. La riga gialla che la separa esattamente a metà è quasi completamente svanita. Una delle tante tracce del mondo prima del Passaggio delle quali non resterà nulla. Lui è nato dopo, non ha mai visto automobili in movimento o qualcosa di


Andiamo incomparabilmente meglio, non c'è dubbio. 
Sicché, a quanto pare, riuscirò a recuperare tutto il testo del racconto mentre, per quanto riguarda il romanzo, dovrò soffrire e non poco. 
«Puoi sempre ribatterlo».
Vero, verissimo, solo che le sue dimensioni mi sgomentano.  Più o meno settecento-settecentocinquanta per un totale (stimato) di 2.100.000 caratteri.
Ommioddio...
In parte potrò utilizzare lo scanner, ovviamente, ma in buona parte di mi toccherà ribatterlo. 
Il che significa, conoscendomi, che ci metterò il quadruplo del tempo, dal momento che non posso pretendere di apprezzare senza riserve lo stile di me stesso di più o meno trent'anni fa.
Sarà un viaggio nel passato, comunque. 
Un piccolo viaggio nel passato.   



 

6 commenti:

Paolo ha detto...

Il software Epson non ha una opzione separata OCR? Se non c'è o non funziona, si può tentare con un driver alternativo e molto apprezzato come Vuescan, che dovrebbe averla. Io ce l'ho ma lo uso poco, trovo che abbia qualche vantaggio solo nella scansione di negativi e di stampe tipografiche.

Paolo ha detto...

"... non posso pretendere di apprezzare senza riserve lo stile di me stesso di più o meno trent'anni fa."

Capisco benissimo. Nel riprendere "Interferenza" non mi sono nemmeno posto il problema, tanto più che era inedito. Quello che sto scrivendo è diverso dall'originale come la farfalla è diversa dal bruco.

Romina Tamerici ha detto...

Caspita, che sfortuna... un lavoraccio! In bocca al lupo!

Massimo Citi ha detto...

@Paolo: esiste un programma di Epson per la scansione ma, come ho malamente spiegato, trasforma tutti i testi in .pdf, cosa che non funziona troppo bene per i testi che si vogliono cambiare... Quanto alla differenza tra la primissima stesura e quella che dovrò fare, penso che al termine risulteranno diverse come un trattore e una borsetta, anche se la voce narrante - la mia - non sarà cambiata.

Massimo Citi ha detto...

@Romina: non ho troppa fretta, anche perché ho anche un altro lavoro da fare. In ogni caso è possibile che il lavoro si riveli, in fondo, se non piacevole perlomeno stimolante o qualcosa del genere :(

Paolo ha detto...

Massimo, per quel che mi riguarda prevedo qualcosa del genere con "Proximus". I due "racconti lunari" riprendono le trame originali ma con molte variazioni, e non seguono la forma delle prime versioni, mentre il romanzo breve che li precede nella cronologia è piuttosto valido come forma e ambientazione; riscriverlo in una versione aggiornata sarà un modo interessante di trascorrere l'estate, penso :-)