27.2.16

Via podcast, per la seconda volta.


Un post breve, per una volta. 
Qualcuno ricorderà che più o meno a metà dicembre, in questo post, ho parlato di Intelligenze Artificiali (IA), preannunciando una trasmissione, anzi un podcast sul tema, scaricabile dal sito di Cooper Hugmented. Bene, a distanza di un paio di mesi ci siamo. 
Lunedì 29 febbraio alle ore 20.00 – ammettiamolo, la potenza di una data inesistente per tre anni su quattro è irresistibile – uscirà sul sito di Hugmented il famoso podcast. Qui un breve riassunto:

Computers, Robots, Transumanesimo ed Applicazioni per Smartphone. Le Intelligenze Artificiali hanno acceso la fantasia di migliaia di narratori per decadi, spingendoli a raccontarci storie che sono entrate a far parte del tessuto stesso della nostra cultura.
Cooper, Luca e DJ Mars hanno deciso di omaggiare le le menti sintetiche e le loro rappresentazioni artistiche con un doppio episodio speciale che si avvale della collaborazione di vecchie, amatissime, conoscenze di chi segue questo Podcast dagli esordi. Ma ci sono anche delle reclute fresche d'accademia, pronte ad attirare la vostra attenzione e raccontare questo tema fondamentale con grande competenza, ma senza prendersi troppo sul serio.
Ecco quindi che in questa prima parte del doppio episodio ospitiamo il celeberrimo Maximo Dokotomiko da Dikotomiko Cineblog, il Dott. Gabe da JAMovie e i nostri Massimo Citi e Silvia Treves dal portale LN-Librinuovi.




Silvia, in particolare, parlerà di R.U.R., di Metropolis, del film Il pianeta proibito, de La luna è una severa maestra di Robert Heinlein e di Ancillary Justice di Anna Leckie mentre a me toccherà tentare di intrattenervi con Arthur Clarke, Norman Spinrad, John Sladek, David Compton, Greg Egan, Iain M. Banks e con Il ciclo di vita degli oggetti Software di Ted Chiang. Speriamo di essere stati all'altezza o perlomeno di non aver fatto una meschina figura. 
Soprattutto io.
Lo so, ci sono migliaia di individui che non fanno una piega a parlare davanti a un microfono e allo schermo di un pc, ma io non sono abituato a parlare sento una vocina aggiungere malignamente : «... in maniera comprensibile» – mentre l'ottima Silvia, essendo insegnante è abituata a parlare per ore davanti a pueri e puelle.
In ogni caso è andata. Non mancate lunedì sera!  



25.2.16

Perdere tempo in modo creativo



Perdere tempo?
No, alla mia età ci si preoccupa meno di perdere tempo.
Si può perdere tempo in molti modi, ma il più pericoloso è quello di lavorare a una causa persa, a un obiettivo irraggiungibile, a un sogno fallace. 
Il che è, più o meno, quello che ho fatto più o meno per quarant'anni della mia vita. 
Già, perché sforzarsi di reggere una libreria in questo paese è un esercizio che ricorda molto il vendere bottoni a chi gira abitualmente nudo. Mio padre, giustamente, riteneva la mia un'attività da perdigiorno, in grado di produrre soltanto debiti e, onestamente, non posso dargli torto. Ma l'ho fatto ugualmente, testardo come solo gli idealisti con la testa piena di nuvole possono essere.
Ho prodotto instacabilmente debiti e quale raro profitto e ho concluso il lavoro più o meno come l'ho iniziato, ovvero senza un soldo da parte. Diciamo che nella mia età anziana potrò godere di una pensione decisamente ragguardevole, intorno ai 500 € mensili, sempre che non abbia sbagliato i conti.
Adesso sono qui a fare l'editore, che è un altro modo per perdere tempo. E siccome non ho denaro — come si diceva, cerco di industriarmi pubblicando e-book. Ma oltre a fare l'editore, faccio anche l'editor e, per concludere, l'autore.
L'One-man-band, in sostanza. L'Otto e Barnelli, contando anche mia moglie. 
Ma sono bravo? 
Bella domanda
Se non altro posso dire di avere un minimo di conoscenza di come funziona o non funziona il meccanismo dell'editoria e conosco il suo segreto meglio custodito: nel settore editoriale siamo tutti, poco o tanto, dilettanti. Ovvero facciamo quello che facciamo per semplice diletto. Sappiamo perdere tempo in maniera creativa.


...
ALIA è alle battute finali. Sto terminando la lettura e l'editing del lunghissimo racconto – praticamente un romanzo breve, di Silvia Treves. Un testo davvero considerevole, detto da uno che di sf ne ha letto per svariati chilometri quadrati. Buona parte del lavoro per ALIA è già stato fatto e per uscire non dovrebbero essere necessari più di quindici o venti giorni. Dopodiché partirà il lavoro per la nuova collana. Un lavoro non breve ma sicuramente piacevole. 
...
Nei tempi morti, ovvero per tirare il fiato tra un racconto e l'altro, mi sono dedicato a una mia vecchia antologia, a suo tempo inviata a un editore – con lettera autografa di un autore della medesima casa editrice – e che sta tuttora aspettando almeno un cenno di vita o quantomeno una lettera di rifiuto.   
Riguardando l'antologia ho pensato che, in fondo, potevo anche fare a meno dell'editore in questione. Non sono più giovane e non ho più una vita molto lunga da dedicare a un'attesa. Quindi, ho preso l'antologia, all'origine fatta da sette racconti, ne ho aggiunti un paio inediti, ho inventato il titolo e via, verso Amazon.it. 
Il titolo, «Perdenti e Perduti» non promette molta allegria, me ne rendo conto, ma è nato spontaneamente da una rapida scorsa dei racconti raccolti. Ho una passione, che probabilmente nasce direttamente dalla storia della mia vita, per chi prova ma perde. Per i losers, tanto per fingere una competenza che non posseggo. E anche per i perduti, ovvero per chi viene colpito da un evento inatteso e, in genere, allucinante.  
Non sono date ulteriori possibilità ai miei perdenti, il che potrà turbare qualcuno, ma non si può piacere a tutti. Ci tengo a sottolineare che, comunque, non c'è nessun gusto nel mettere in scena queste sconfitte. Io partecipo interamente alla loro vicenda, anche se talvolta non mi sono particolarmente simpatici, come nel caso di «Una vecchia giga» o di «Il soffio lontano del vento». 
Ultimo avviso: i racconti realmente inediti di questa antologia sono due, «Il muro delle eriche» e il già citato «Una vecchia giga» che è comunque pubblicato in questo blog. Gli altri sono apparsi in diverse edizioni di «Fata Morgana», e in «Tutto il nero del Piemonte», «Sviluppi imprevisti» e «ALIA Storie».
 
L'antologia si può scaricare da QUI  

con tanti auguri di buona lettura.