Progetto ALIA


ALIA è un progetto nato nella seconda parte del 2003, mettendo insieme i cervelli e le idee di alcuni curiosi personaggi: Massimo Soumaré, Davide Mana, Vittorio CataniSilvia Treves e Massimo Citi. 
I primi quattro di questa breve lista si dedicarono al progetto in forma di curatori, traduttori e scout, prendendo contatto con gli autori, seducendoli con alate parole e convincendoli a cedere un racconto a un'antologia italiana a titolo di regalia. Dopodichè nel caso traducendoli, presentandoli, editandoli eccetera. Il quinto, che poi sarei io, si occupava di lavori pesanti come trovare il vile denaro per stamparli, cercare di venderli al vasto mondo, prendere contatto con librerie fisiche e virtuali di ogni forma e dimensione e, occasionalmente, contribuendo con propri testi al progetto.
Che la narrativa fantastica - sf, horror, fantasy e gotico ecc. - fosse nelle corde del gruppetto di mattoidi che «fecero l'impresa» era del tutto evidente. Per sincerarsene sarà sufficiente un salto sui loro personali blog. 
Vittorio Catani, nome di lusso della fantascienza italiana, era stato «agganciato» grazie alla sua partecipazione a un convegno tenutosi nel 2001, «La Fantasie della Scienza - la scienza ha bisogno di narrazioni?» e organizzato dalla rivista LN-LibriNuovi, con Silvia Treves e il sottoscritto a cantare e portare la croce per far funzionare l'ambàradan. Un convegno da un certo punto di vista «storico» e che diede copiosi frutti. Sull'onda del successo del convegno si fecero vivi anche Davide Mana e Massimo Soumaré e la nostra squadretta da calcio a 5 fu finalmente pronta.
Il problema, a quel punto, fu quello di rintracciare un insieme di racconti che potessero ancora interessare i lettori contemporanei e, insieme, riuscissero a dare un'idea dello sviluppo della letteratura fantastica dalle sue origini
Per la letteratura in lingua inglese Davide ripescò alcuni autori praticamente sconosciuti in Italia - o, nel caso di Theodor Roosvelt, conosciuti per motivi che poco hanno a che fare con la narrativa fantastica - e li allineò in una collezione bizzarra, stravagante e molto succosa, riuscendo a cogliere pienamente il bersaglio. Maggiori dettagli li potrete cogliere collegandovi al sito di ALIA, nelle pagine dedicate alla prefazione stesa da Davide per la prima edizione. Per quanto mi riguarda concordo pienamente con quanto DM scrisse per l'occasione:  

...tutti i racconti, fuorché uno, risultano essere inediti nel nostro paese. Se i nomi non sono sempre altrettanto famosi, si vedrà che questo è un torto della storia, non un segno di scarso valore.

Ciò detto per la squadra anglofona della nostra prima antologia, possiamo ora accomodarci nella sezione nipponica, curata da Massimo Soumaré. Qui il compito risultava se non altro diverso da quello affrontato da Davide. Infatti, se il primo poteva «lamentarsi» di aver avuto la necessità di trovare «qualcosa di inatteso in un mondo che tutti sono convinti di conoscere», il secondo doveva presentare al pubblico italiano qualcosa di altrettanto sorprendente in un universo letterario sostanzialmente sconosciuto per i locali. Bene, il compito fu egregiamente svolto, pubblicando ottimi racconti - e tra questi anche un brano firmato dal grande Kobo Abe - che risultarono sicuramente inattesi per i lettori italiani, familiarizzandoli con gli autori nipponici. Attività che poi Maz - questo il nomignolo affettuoso che gli affibbiai all'epoca - ha continuato con gli altri ALIA, con la splendida l'antologia «Foglie multicolori» e con Onyro, Avatar di morte, pubblicato nel gennaio 2012 dalla rivista Urania. 
Molto diverso, infine, il lavoro che attendeva Vittorio Catani. Se Davide Mana aveva a che fare con una metropoli letteraria e Maz con una sconosciuta città aliena, Vic Katana si trovò a lavorare in una steppa poco abitata e ancor meno conosciuta. 
Sulle sue difficoltà a costruire un'antologia ne riferisce lui stesso nella sua prefazione che potete trovare qui. Il «fantastico italiano» è stato - e in parte è tuttora - una purissima antinomia, se non un genuino ossimoro (accoppiare gli italiani e il fantastico, che sciocchezza!). Comunque bravamente Vic condusse in porto la sua navicella, inserendo alcuni autori contemporanei come Alex Defilippi e Nicoletta Vallorani e riproponendo, tra gli altri, un eccellente racconto di Massimo Lo Jacono, L'ultima finzione di Basilide, che lessi a suo tempo - molti, molti anni fa - in un'antologia semicarbonara, I labirinti del terzo pianeta, esempio più unico che raro di antologia di fantascienza di autori italiani.
L'ultimo passo, prima di passare l'insieme dei brani scelti a Silvia Treves per l'organizzazione dei testi, la correzione e l'impaginazione e a Marina Schembri i testi impaginati per la correzione bozze, fu quello di trovare un buon disegnatore, capace di rendere con una buona copertina i complessi percorsi dell'antologia. Trovammo il buon Massimo Nebiolo ottimo e fantasioso disegnatore che ci preparò questo copertina che, nonostante alcune critiche (troppo grigia... troppo scura... poco suggestiva... troppo industrial... troppo torinese... poco fantastica... ecc. ecc. ) io continuo a trovare la migliore tra tutte quelle degli ALIA successivi. Ma la mia è soltanto una poco rispettabile opinione, nulla di che. 
Ultimo passo all'organizzazione del testo fu quello di inserire un racconto lungo - o romanzo breve - in fondo all'antologia. La prima ipotesi fu per il racconto di Silvia Treves, primo vincitore del premio Omelas con il racconto Cielo clemente, – recentemente pubblicato in e-book nel suo blog. Senonché il racconto era già stato pubblicato nel dicembre 2000 in Fata Morgana 4 e fu Silvia per prima a scartarlo. A quel punto l'unico racconto sufficientemente «gallonato» da poter essere sparato fu Il perdono a dio, vincitore dello stesso concorso nell'anno successivo. Fu una decisione presa all'unanimità – memorabile il commento di Mana, di fronte a una mia perplessità: «Se qualcun altro ci offrisse un racconto premiato, tu lo manderesti via?» – e non potei che approvare, cedendo più che volentieri il mio titolo a progetto ALIA
  
[continua...]
  

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