29.5.17

Due nuove isole nell'Arcipelago di ALIA


In queste condizioni di temperatura non particolarmente agevoli – caldo, caldo, ancora caldo... e siamo solo a maggio – ho comunque lavorato e sono contento di offrirvi due inediti, da tempo annunciati e finalmente disponibili sia nel formato .epub che nel formato per kiddle
Si tratta de Il fantasma del Mare Imbrium, di Paolo S. Cavazza e di Il settimo Clone, del sottoscritto. 
Il fantasma del Mare Imbrium è una vicenda in apparenza assurda – l'apparizione di uno, anzi due fantasmi in una base terrestre sulla Luna – che l'autore riesce non solo a rendere credibile, creando una quantità ragionevole di suspence e facendo agire i suoi personaggi (e i suoi fantasmi) in un ambiente solo apparentemente noto e amichevole, ma che nasconde insidie letali. 
Quanto a Il settimo Clone, diciamo che è un modo per allargare la visione sui mondi della Corrente, permettendo di riunire molti punti di uno schema che è stato finora probabilmente un po' enigmatico. In sostanza, chi comanda nella Corrente? Ecco, questo romanzo – abbastanza lungo, per la verità – è un buon modo per rispondere a questa domanda. 
Ma non mi dilungo, dal momento che posso pubblicare parti delle due introduzioni ai testi. 
Dall'introduzione a Il fantasma del Mare Imbrium



Paolo Cavazza è un soggetto originale, caratteristica non abbastanza diffusa tra coloro che scrivono. E dal momento che si è parlato di originalità, la storia qui raccontata è una ghost-story ambientata sulla luna. Difficile pensare a qualcosa di più inverosimile, ammettiamolo. Di primo acchito viene da pensare a un'improbabile collaborazione tra Jules Verne e M.R.James o, in alternativa, a qualcosa di steampunk, magari scritto copiando a man bassa da J.P.Blaylock. Ma non è così, si tratta di purissimo Cavazza, una vicenda dove i fantasmi hanno ottimi motivi per esistere, sia pure in un ambiente tecnologico come una base lunare nel decennio 2070- 2080 e tra personaggi che non esibiscono il pallore diafano delle dame di epoca vittoriana né il coraggio sconsiderato dei loro uomini, pronti a liberare il castello dagli spettri inoltrandosi nei sotterranei armati di candelabri d'ottone.

I personaggi scelti da Cavazza affrontano il problema in maniera piana – verrebbe da definirla positivista – ma con un grado di incredulità e di panico perfettamente trattenuto che l'autore sa perfettamente descrivere. La vicenda si snoda tra gli elementi tipici di un'avventura spaziale – con quel tocco di abitudine tipico di un lavoro che non ha più molto di avventuroso – e momenti di autentico smarrimento, quando i personaggi devono riuscire a superare l'incredulità e provare a immaginare una spiegazione ragionevole a quanto avviene.

La soluzione al mistero del fantasma del mare Imbrium – il Mare delle Piogge, per chi non è pratico di topografia lunare – arriverà, come prevedibile, una volta superata la metà del testo, e sarà una spiegazione perfettamente tecnologica, ma che non scioglierà completamente i numerosi interrogativi sollevati, com'è costume del racconto gotico classico.

La sensazione che un fantasma abbia turbato le abitudini e i ricordi di non pochi dei personaggi resterà e come nelle migliori ghost-story fornirà un elemento di turbamento anche al lettore di fantascienza, abituato – si crede – a un tardo positivismo un po' arido.




E da Il settimo Clone: 

Alexis, mandato su Xiao-Metropolis, «il pianeta dei dirigibili e delle aberrazioni genetiche» a svolgere una missione tanto delicata e segreta da non essergli stata rivelata, è ormai in giro da un bel po' di tempo, gode della stima dei superiori e di qualche santo in paradiso, che ci tiene a mantenerlo in vita.

La vicenda vissuta da Alexis scorre parallela ad altre, con protagonisti homo e non, alle prese con problemi che declinano esasperandole e distorcendole situazioni che ben conosciamo: il razzismo, la divisione in classi sociali, i conflitti dovuti al colonialismo di Interra e la volontà di indipendenza dei pianeti popolati in ondate successive dai terrestri, l'importanza cresciuta a dismisura di supermultinazionali, le «Fiduciarie», che ora gestiscono letteralmente la vita dei vari pianeti, l'incapacità delle varie classi politiche di rispondere alle necessità e alle esigenze di tutte le vite sparse fra centinaia di mondi. Le forme di potere, politico, militare, economico si intrecciano, giocando partite complesse con mosse spesso ignorate da molti dei giocatori.

Questo vasto Mondo della Corrente, visto con gli occhi disincantati degli zoogeni, tanto umani da riflettere sul proprio ruolo e la propria identità ma troppo legati ai creatori umani da non riuscire a odiarli, si colora di malinconia, perché tutti, homo e moreauviti, sono orfani di un luogo, una patria che non sanno nemmeno più ricordare [...] Ne Il settimo clone il conflitto che ha contrapposto le forze del pianeta madre dell'Umanità e le colonie della Corrente è finito con la temporanea sconfitta dell'Egemonia di Interra, lasciando migliaia di reduci – soprattutto, ma non solo zoogeni – privi di lavoro e soprattutto di scopo. Creature adattabili ma in parte ormai superflue, gli zoogeni di Xiao-Metropolis sopravvivono nella parte sotterranea di Altstadt, la prima città fondata, un lumpenproletariat, che ha fatto di un mito l'ultima speranza: il misterioso Utente, capace di navigare nel substrato digitale senza lasciare tracce. L'Utente non è un superhacker, ma soltanto un progetto fallito della Chamaleon, la multinazionale biotecnologica, non ha bisogno di connessioni, si immerge nella Rete come un pesce nell'acqua e forse saprà guidare i reduci e tutti gli altri zoogeni verso una improbabile Redenzione. Ma è soltanto un leggenda, una via di mezzo tra Robin Hood e il re dei Topi, gli Umani possono dormire sonni tranquilli…


A questo punto non posso che invitarvi a scegliere tra i due formati proposti. Per .epub



E per il formato per kindle

QUI

e

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Buona lettura a tutti, nonostante il calore... 


>>> Notabene: eventuali copie per recensione possono essere richieste a aliaracconti[at]fastwebnet.it 

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